La bussola di Elena Bonetti - n. 4
Buon Anno, di speranza e bene
Carissime e carissimi,
vi scrivo innanzitutto per augurare a voi e alle vostre famiglie il meglio per il nuovo anno, che possa avere il volto della Speranza.
In questi giorni di fine anno è sempre naturale ripercorrere le giornate trascorse, facendo “il punto della strada” di quanto vissuto. Tra luci e ombre.
Per me è stato un anno particolarmente difficile a livello personale e forse proprio per questo guardo all’anno nuovo con la fiducia e la passione che le cose nuove portano con se’.
L’esperienza in Commissione Bilancio, dove sono ora come capogruppo di Azione, mi ha in particolare permesso di dedicare questo ultimo tratto di lavoro parlamentare proiettando le decisioni da assumere per l’anno e gli anni che verranno.
La legge di bilancio che abbiamo approvato non risponde, purtroppo, a questo dovere alto della politica e delle istituzioni. È stato un mese di lavoro intenso (e ore frenetiche), in cui si concentrano gli elementi più significativi dell’attività politica: una è la precisa consapevolezza delle esigenze dei cittadini e di come rispondervi, un’altra falsifica l’idea diffusa che la politica si possa fare in maniera solipsistica.
La politica è negoziato e per me si fonda sul rapporto rispettoso e proficuo con tutti i colleghi di ogni schieramento politico. E negoziare è quello che ho fatto, abbiamo fatto, minuto per minuto in queste ore. Al termine di questo lavoro Azione ha portato a casa, nello spazio di agibilità limitato di una forza di opposizione, l’approvazione di molti emendamenti che avevamo presentato, tutti in linea con le priorità del nostro programma politico, che è concentrato su sanità, istruzione e lavoro. Ne trovate qui alcuni a mia prima firma o che ho sottoscritto insieme ad altri colleghi di Azione.
L’altro elemento significativo della politica è che è un onore poter servire i propri concittadini, il proprio Paese. È una consapevolezza e un sentimento che porto sempre con me.
Ne ho provato a rendere conto nel mio intervento finale in dichiarazione di voto
Verso il Congresso di Azione
In questo periodo Azione si sta preparando per la fase congressuale. Sarà un momento importante di confronto e rilancio del compito politico che deve svolgere.
Ho rilasciato un’intervista al Domani con Daniela Preziosi per raccontare il mio punto di vista sul centro e di quale sia il compito che il nostro partito dovrebbe svolgere nello scenario italiano. Qui potete trovare il testo e farmi sapere che ne pensate.
Chi vuole dare una mano a contribuire a scrivere la mozione congressuale di Carlo Calenda, che io sostengo e per cui ci sono in prima persona, deve iscriversi ad azione entro il 31 dicembre 2024.
La scelta europea
Tra le tante attività di questo mese vi voglio segnalare questa che ho svolto in quanto Rapporteur général per la partecipazione dei bambini e dei ragazzi presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa.
Ci tengo a segnalarvela perché mai come in questo tempo abbiamo il dovere di riconfermare con forza la scelta europea, avendo nel cuore primariamente i cittadini più giovani, a cui dobbiamo consegnare la nostra Europa più forte e viva.
Nell’augurarvi quindi buon anno vi segnalo questo discorso straordinario del Presidente De Gasperi (di cui abbiamo celebrato l’anno degasperiano a 70 anni dalla morte): “La nostra patria Europa”
“Se con Toynbee io affermo che all’origine di questa civiltà europea si trova il cristianesimo, non intendo con ciò introdurre alcun criterio confessionale esclusivo nell’apprezzamento della nostra storia. Soltanto voglio parlare del retaggio europeo comune, di quella morale unitaria che esalta la figura e la responsabilità della persona umana col suo fermento di fraternità evangelica, col suo culto del diritto ereditato dagli antichi, col suo culto della bellezza affinatosi attraverso i secoli, con la sua volontà di verità e di giustizia acuita da un’esperienza millenaria. È vero che queste forze spirituali rimarrebbero inerti negli archivi e nei musei se l’idea cessasse di incarnarsi nella realtà viva di una libera democrazia che, ricorrendo alla ragione e all’esperienza, si dedichi alla ricerca della giustizia sociale; è vero anche che la macchina democratica e l’organizzazione spirituale e culturale girerebbero a vuoto se la struttura politica non aprisse le sue porte ai rappresentanti degli interessi generali e in primo luogo a quelli del lavoro. Dunque, nessuna delle tendenze che prevalgono nell’una o l’altra zona della nostra civiltà può pretendere di trasformarsi da sola in idea dominante ed unica dell’architettura e della vitalità della nuova Europa, ma queste tre tendenze opposte debbono insieme contribuire a creare questa idea e ad alimentarne il libero e progressivo sviluppo. Ora sarà proprio questa nostra Assemblea che, nel corso dei prossimi dibattiti, si sforzerà di trovare i principi di una sintesi politica, sociale, economica e morale in base alla quale gli Stati sovrani possano decidere di edificare la casa comune".
Buon anno, davvero di cuore!