La bussola di Elena Bonetti - n. 3
Europe faces a choice between exit, paralysis, or integration (M. Draghi)
Carissime e carissimi,
scrivo questa newsletter da Strasburgo, dove mi trovo come membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Uno dei momenti più emozionanti è stata l’assegnazione del premio Vaclav Havel per i diritti umani a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione in Venezuela, donna di coraggio che sta impegnando la sua vita per la democrazia e l’affermazione dei diritti umani.
Ho avuto il grande onore di moderare un incontro del gruppo Women@PACE con Evgenia Kara-Murza, moglie di Vladimir, da poco liberato dalle carceri russe dove era imprigionato dal 2022 in quanto oppositore del regime di Putin. Evgenia sta portando avanti in prima persona una battaglia per la democrazia, la pace, la libertà non solo per il suo paese, ma per l’intera Europa. Un esempio di coraggio, determinazione e leadership femminile, ma anche la testimonianza che non possiamo arrenderci e che la nostra personale e collettiva responsabilità è continuare in questa incessante tensione per la democrazia e il bene. Non ci saranno pace e democrazia e sicurezza per l’Europa finché il regime di Putin potrà rappresentare questa minaccia per tutti noi.
L'agenda Draghi per l'Europa
Il Presidente Draghi ha presentato alla Commissione europea e al Parlamento europeo il report sulla competitività. Un documento strategico per lo sviluppo dell’Europa, che definisce i pilastri di rilancio su cui l’Europa deve lavorare.
Sono scelte coraggiose quelle indicate, imponenti ma necessarie, perché l’Europa non scompaia di fronte alle sfide epocali dei prossimi decenni. Si definisce la necessità di un debito comune per investimenti strategici, dall’innovazione industriale all’energia, alla difesa comune. Non solo un documento, insomma, ma una vera e propria agenda strategica, su cui anche l’Italia deve impegnarsi concretamente.
Noi vogliamo farlo e sarà la pista di lavoro dei prossimi mesi. Qui per chi è interessato si trova il documento.
Sempre il Presidente Draghi, dopo la presentazione in Europa del suo report, è intervenuto al Tempo delle Donne intervistato dal direttore Fontana. Qui trovate l’intervento, dove con la consueta lucidità e visione coraggiosa traccia il percorso su cui continuare a lavorare per sostenere il ruolo delle donne in tutti i settori e rimuovere ogni forma di discriminazione e disparità, come impone la nostra Costituzione.
La riforma della cittadinanza
In Parlamento è arrivato il dibattito sulla cittadinanza e lo ius scholae.
Azione ha presentato la proposta per introdurre lo ius scholae che Forza Italia aveva sostenuto questa estate. L’esito è stato che Forza Italia, come il resto della maggioranza, ha votato contro. Da un lato questa è la certificazione che non può esserci una reale autonomia e agibilità per una politica di centro e popolare in una coalizione che strutturalmente sceglie di subordinarsi alla politica degli estremi di destra. Dall’altro lato sottolinea ancora una volta come il dibattito sulla cittadinanza se piegato alle posizioni ideologiche non porta a nulla: quando si parla di cittadinanza si sta parlando non solo di adesione ad una identità della nostra Repubblica, ma anche del riconoscimento di un patto costituzionale che va costruito in modo consapevole.
È un tema di identità culturale ma anche di costruzione di legami coesi di comunità. Per questo noi insistiamo nel dire che lo ius scholae è la strada maestra.
Azione resta al centro
Questo mi dà anche l’occasione per tornare sul dibattito che è nato dalla decisione di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini di lasciare Azione.
Nel rispetto delle decisioni di colleghe con cui ho condiviso una parte importante del mio percorso politico, dal governo Draghi prima alla scelta di aderire ad Azione poi, ritengo non rispettoso della realtà delle cose le argomentazioni che hanno addotto e che non corrispondono al vero.
È falso che Azione abbia deciso di stare nel campo largo. Siamo l‘unico partito a rimanere dove ci hanno messo gli elettori. Al centro, perché una vera politica di centro non può svendersi per opportunità a subordinarsi agli etsremi, che siano di destra o sinistra.
Io, noi, continueremo su questo percorso.
E intanto il centrismo di Forza Italia e Noi Moderati si ferma di fronte all’imposizione della Lega di permettere a bambini innocenti di nascere e crescere in carcere, mentre a sinistra la scelta di Italia Viva di entrare nel campo largo fa chiarezza sul posizionamento che ha inteso assumere e che rinuncia definitivamente a stare nel centro.
Qui, se volete leggerla, la mia intervista a Repubblica.
Mi permetto infine di segnalare questo video su Alcide De Gasperi che merita di essere visto
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