Elena Bonetti: “Cambiamo il Green Deal. E difendere l’Ucraina serve a difendere la Ue”
Intervista alla deputata di Azione ed ex ministra della famiglia. “Vogliamo un’Europa con un’agibilità di investimenti più forte e con un piano industriale europeo”
Roma, 1 giugno 2024 – Elena Bonetti, deputata di Azione, ex ministra, Macron e Scholz hanno parlato di un cambio di passo sull’Ucraina. Lei che ne pensa?
“Per noi è prioritario sostenere la difesa dell’Ucraina e mantenere una posizione atlantica unitaria. Sull’utilizzo delle armi occorre stare nelle regole d’ingaggio, che devono essere definite dall’Europa e dagli alleati Nato. Ma il punto fermo è che difendere l’Ucraina è difendere l’Europa, per questo serve coesione, difesa comune e un commissario alla difesa”.
Dopo il voto l’Italia sarà in infrazione per eccesso di debito, va rivisto il patto di stabilità?
“Le regole del gioco vanno cambiate, noi vogliamo un’Europa con un’agibilità di investimenti più forte e con un piano industriale europeo. Dal governo sentiamo toni trionfalistici disattesi dalla realtà: la prossima manovra manca già di 30 miliardi per le scelte miopi dell’esecutivo. In più sono in ritardo sul Pnrr. Le promesse elettorali non le hanno realizzate e sulla sanità non ci sono investimenti. Di tutto questo dovranno assumersi la responsabilità verso le famiglie italiane”.
Lei che è stata ministro della famiglia, come giudica il calo demografico in Europa?
“Il governatore Panetta ha detto che il calo demografico rappresenterà un problema di tenuta economica del Paese e dell’Europa. In Italia ho lavorato al Family Act, che il governo ha fatto decadere. Contro la denatalità ora proponiamo un piano europeo comune di sostegno alle famiglie con figli, al lavoro femminile e giovanile, di formazione”.
L’Italia non ha preso il Mes europeo messo a disposizione dei Paesi membri per la sanità…
“Sono 37 miliardi a tasso zero, rifiutati dall’Italia per motivi ideologici e che, a differenza dei fondi del Pnrr, sono spendibili sul personale e non solo sulle infrastrutture. Aver rifiutato quelle risorse, nelle condizioni in cui è oggi il nostro sistema sanitario, è stato un errore imperdonabile…”
Come giudica il green deal europeo?
“Ideologico e inefficace. Azione è l’unica forza di opposizione ad aver votato contro, perché quella direttiva prevede per il nostro Paese costi equivalenti a almeno quattro volte il Superbonus. Sono soldi che lo Stato e le famiglie italiane non hanno. Noi facciamo proposte realizzabili: transizione energetica, nuove tecnologie, nucleare di ultima generazione. Il resto è ideologia che non fa fare un solo passo avanti al nostro Paese”.
Fonte: Il Quotidiano Nazionale